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Dott.ssa S.Barsotti - Psicologa, Psicoterapeuta Sistemico-Relazionale, Mediatrice Familiare

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       DISTURBI D'ANSIA

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L'ansia si manifesta in vari modi e non è disfunzionale in sé ma, anzi, è indispensabile per la sopravvivenza della persona che si trova ad affrontare situazioni difficili. In alcuni casi però la sovrastima del pericolo o la sottostima della capacità di farvi fronte, possono contribuire ad accrescere i sintomi d'ansia che, a loro volta, diventano fonte di minaccia per l'individuo che li sperimenta.

L'ansia è funzionale quando aiuta a migliorare la prestazione e serve per la sopravvivenza. Mentre diviene patologica quando è persistente e pervasiva, e causa una compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di altri importanti ambiti di vita; la persona si trova a sperimentare un costante stato di allarme: vive ogni esperienza con preoccupazione e agitazione ed ogni tentativo di controllare la paura diventa inefficace, alimentando ulteriormente l'ansia.

A volte l'ansia può trasformarsi, generando degli attacchi di panico. Quest'ultimo è un episodio breve ed intenso in cui si sperimenta un' ansia acuta, che nasce improvvisamente e che comporta sintomi fisici e vissuti psicologici di paura e impotenza.

Tra i sintomi fisici più frequenti si annoverano:

• Difficoltà respiratoria (dispnea);
• Senso di soffocamento;
• Tachicardia o palpitazioni;
• Aumento della sudorazione;
• Tremori;
• Dolori al petto;
• Capogiri, stordimento, debolezza, nausea.

Inoltre le persone che affrontano un attacco di panico riferiscono stati psicologici tipici, che comprendono:

• Senso di depersonalizzazione (sentirsi come fuori dal proprio corpo);
• Derealizzazione (senso di irrealtà);
• Paura di perdere il controllo e di impazzire;
• Paura di morire.

Alcuni individui sperimentano attacchi di panico occasionali, cioè legati a periodi di stress, che tendono a non ripresentarsi se si allontanano dagli stimoli stressogeni e se le condizioni di vita sono tali da favorire il superamento veloce e completo della situazione che li ha scatenati. Molto spesso, però, dopo il primo episodio si innesca la paura persistente di avere un altro attacco di panico; la preoccupazione di star male influenza pensieri, emozioni e comportamenti, portando l'individuo a chiudersi in sé e a modificare il proprio stile di vita per proteggersi dalla sofferenza. Inoltre, evitare quelle situazioni considerate "a rischio", dove si è già sperimentato il malessere o si immagina di star male senza poter ricevere aiuto, porta ad evitare di frequentare luoghi diversi, condizionando la persona che soffre.

E' importante che il problema venga affrontato in un percorso di sostegno psicologico adeguato, dove la persona possa prendere consapevolezza dei processi che mantengono i sintomi, ovvero quei pensieri, azioni, comportamento propri e degli altri che stanno alla base del mantenimento del disturbo nel qui-ed-ora.

Il trattamento dei disturbi d'ansia consiste nel creare un contesto rassicurante e nell'individuare gli eventi scatenanti l'ansia, coglierne i vissuti correlati e il significato che questi eventi assumono nella narrazione di vita dello stesso. Ogni persona, infatti, ha una propria storia di vita, per cui ciascuno apparirà vulnerabile rispetto a certi eventi di vita significativi dal punto di vista emotivo (che possono generare in lui più facilmente il vissuto d'ansia) piuttosto che verso altri.

L'ansia non deve essere intesa solo come un limite ed un disturbo, in quanto, se riconosciuta ed analizzata, può diventare uno strumento di comprensione di se stessi ed essere sfruttata come una risorsa.